Baby sitter italiana uccisa in Svizzera. Non è ancora chiaro il movente.
ROMA – Baby sitter italiana uccisa in Svizzera. Omicidio avvenuto nella giornata di mercoledì 2 settembre 2020 nel Cantone di San Gallo. Aggressione, secondo quanto scritto da La Repubblica, compiuta da un giovane di 22 anni che sarebbe entrato nell’appartamento e colpito più volte con una padella la 46enne.
L’allarme è stato lanciato dai vicini con le forze dell’ordine che hanno aperto il fuoco per fermare la furia del giovane. Per la donna, come per il suo aggressore, non c’è stato niente da fare. Una vicenda che ha ancora diversi punti da chiarire con gli inquirenti che stanno effettuando degli accertamenti del caso.
Indagini in corso
Sono in corso le indagini per ricostruire meglio la dinamica dell’omicidio. Non risultano, al momento, contatti tra i due con il 22enne che avrebbe sofferto di problemi psichici. Sono diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti con il giovane che avrebbe soggiornato per alcuni anni nella casa accanto quella dove la baby sitter italiana è stata uccisa.
Sotto shock la famiglia della bambina che la 46enne italiana stava accudendo. La Farnesina ha attivato tutti i contatti per avere tutte le informazioni su quanto successo nel Cantone di San Gallo.
Dolore a Palù
Il dolore ha colpito anche la cittadina veneta di Palù dove abitava la vitima insieme al marito e i suoi tre figli. “Teresa – le parole del parroco durante il funerale – era ben voluta perché era una bella persona. Una fine così è difficile da accettare“.
La comunità si è stretta al dolore della famiglia, molto conosciuta in zona nonostante un trasferimento avvenuto circa una decina di anni fa. La polizia svizzera sta effettuando tutti gli approfondimenti del caso per accertare meglio quanto successo in Svizzera nei primi giorni di settembre.
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